Montevideo (Uruguay)
La tradizione vinicola della famiglia Carrau iniziò nella regione della Catalogna, in Spagna, nel 1752. Don Francisco Carrau Vehils, un pescatore di Vilasar de Mar, acquistò il primo vigneto della famiglia il 2 aprile di quell'anno, secondo un documento originale di un notaio di Barcellona conservata nel museo di famiglia.
Da allora la famiglia Carrau fa parte di un ristretto gruppo di famiglie nel mondo che si sono dedicate, silenziosamente e senza sosta, allo sviluppo di una tradizione, rappresentando attualmente dieci generazioni ininterrotte di vignaioli. Juan Carrau Sust arriva in Uruguay con sua moglie Catalina Pujol e cinque figli, tra cui Juan Francisco Carrau Pujol. Carrau Sust partecipò alla fondazione della Cantina Santa Rosa tra il 1930 e il 1940. La cantina cresce con la tecnologia fornita dall'enologo catalano che introduce anche il metodo Champenoise e altri vini speciali in Uruguay. Nel 1976 Bodegas Carrau fondò un progetto di grande ambizione per il quale importavamo vitigni esenti da virus di selezione clonale con criteri rivoluzionari per l'epoca. Il progetto in corso viene dichiarato di interesse nazionale nel novembre 1977 poiché, tra l'altro, lo scopo era quello di esportare e far conoscere i vini uruguaiani nel mercato internazionale. L'importanza di questa impresa giustifica che sia considerato il punto di partenza di una nuova tappa della viticoltura. La nuova società acquisisce la cantina di Pablo Varzi, fondata nel 1887 e che fa parte del contributo italiano alla storia del vino uruguaiano.