- Greco di Tufo DOCG
- Cantine storiche Di Marzo
- Campania
- Greco 100%
- 2022
- 13.5 % vol
- 0,75 lt
- Salmone, Frutti di mare, Pesce alla griglia, Formaggi freschi, Aperitivo, Carni bianche
- Allergeni: Solfiti
- 12DIM01
17,40 €
Prodotto con vigneti siti in Tufo, frazioni San Paolo e Santa Lucia, con esposizione sud-ovest ed altitudine 350 – 450mt s.l.m. Natura del terreno: zolfo, argilla, calcare. Allevamento della vite: spalliera Guyot. Densità di piantagione: 3.000 piante per ettaro. Età media della vite: 20 anni. Resa per ettaro: 70 quintali per ettaro Vendemmia: fatta a mano a metà ottobre. Quantità media bottiglie: 20.000 circa. Solo il mosto fiore viene utilizzato per questo Greco, punta di diamante della cantina. Il mosto fiore viene fermentato con grande cura in vasche di acciaio inossidabile con temperatura controllata utilizzando lieviti autoctoni selezionati. Il vino riposa poi sulle fecce per sei mesi per dare complessità e struttura. La trasformazione malolattica avviene parzialmente, dipendendo dall’acidità naturale della vendemmia. Prima di essere imbottigliato, il vino viene leggermente filtrato e conservato a temperatura di cantina finché non viene giudicato pronto per il mercato. Giallo paglierino con con delicati riflessi dorati. Al naso, pesca gialla ed albicocca, pietra focaia e fiore di arancio, con note di macchia mediterranea. Quando si apre, emergono aromi di lime e limone. Al palato è un vino intenso, fresco e sapido, con un frutto agrumato e rinfrescante. Il gusto persiste a lungo, lasciando delle squisite note di mandorla, eucalipto e scorza di limone. La freschezza e sapidità di questo vino fanno si che si abbini molto bene con piatti a base di pesce quali salmone, frutti di mare, pesce alla griglia, ma anche con carni bianche e formaggi freschi. Questo Greco di Tufo, grazie al particolare equilibrio tra morbidezze e durezze, è perfetto anche come aperitivo o bevuto in antipasto. Temperatura di servizio: 10 – 12 °C. Il primo Greco di Tufo nacque in azienda quasi quattro secoli fa. L’unicità di questo vino risiede nel fatto che le viti crescono su terreni dal forte contenuto di zolfo fossile, lo stesso zolfo che, estratto, fece la fortuna dei di Marzo nell’Ottocento e Novecento.
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