Faenza (Ravenna)
Ogni anno, Claudio uno dei titolari dell'azienda, dice che non sa mai cosa riservi il raccolto fino a quando non è stato svinato, messo in bottiglia e lasciato riposare per dei mesi, non ha mai la certezza che sia divenuto il ‘suo’ vino. Così trascorro mesi durante i quali assalgono i dubbi di non aver fatto bene, di non essere stato all’altezza di ciò che ‘lui’ avrebbe voluto. Inverni in cui ho la sensazione di non averlo compreso nella giusta maniera e mai fino in fondo. E’ come se avesse nascosto qualcosa o avesse fatto di tutto per far capire chi sia. L'amore che ha verso il vino è controverso, dubbioso, e come tutti gli amori viscerali è bellissimo poichè ti spinge ad accettare l’altro per ciò che è.